sabato 17 maggio 2014

I'm incomplete.

I tre giorni in Toscana sono stati completamente sfiancanti.

La partenza è stata forse il momento più brutto.
Pensavo che io e Eleonora ci sedessimo vicino, sonnecchiando e scherzando insieme, ma evidentemente ho fatto male i conti.
Ognuno aveva il suo compagno di viaggio, a me è toccato stare vicino ad un ragazzo di quarta L, l'altra classe venuta con noi.
Sei ore a cercare di dormire, con le cuffie nelle orecchie e la schiena a pezzi.
Mi sono sentita un cane tutto il tempo, avrei voluto fare due chiacchiere con le persone che avevo intorno ma non ne conoscevo nemmeno una.

Arrivati alla destinazione, nessuno aveva un muscolo funzionante e ci siamo sorbiti tre ore di trekking e una visita in un'abbazia.
Il campo era pochissimo e il cellulare non prendeva quasi per nulla, perciò ho fatto fatica a sentire Dave.
Una nota positiva è stato il paesaggio: il verde dei prati, l'aria pulita e un cielo infinito azzurro pieno di nuvole immense che quasi veniva voglia di tuffarvici dentro.
Mi sembrava che la gita stesse riprendendo punti.

La sera, tutti sudati, ci siamo recati all'albergo.
Nulla di speciale, le camere erano piccoline con tutti i letti vicini.
Io, Ale, Eli ed Ele avevamo la camera insieme.
Con il cibo, sono stati gentilissimi sia con me che con un'altra ragazza vegetariana.

La prima sera è forse stata la più caotica.
Siamo andate in giro per le stanze dei nostri compagni e in una di queste mi hanno offerto di fumare, nonostante non avessi messo i soldi per pagare l'erba.
Mi ero già fatta una canna, ma non aveva fatto effetto perciò ho deciso di riprovare.
Siamo tornate nella nostra stanza: Eli, fatta come una pera, è crollata e Ale, stanca per il viaggio, subito dopo ha fatto lo stesso. Io e Ele intanto avevamo finito un jack&cola e non soddisfatte ci siamo fatte fuori una bottiglia di vodka al melone.
Ci siamo messe sotto le coperte e abbiamo iniziato a coccolarci e a parlare.
Mi ha fatto un sacco di domande su come mi sentissi, su Michael, su Davide, ecc ecc.
Io non ero lucidissima ma comunque ho risposto in maniera intelligente, poi ho cominciato a parlare di noi due e ci siamo dette un sacco di cose dolci in amicizia.
Ma a mano mano la lucidità diminuiva anche la distanza fra noi lo faceva.
Ci siamo ritrovate a baciarci.
Poi da lì il buio più totale.
Ho iniziato a capirci quando Ele si è alzata di botto per andare in bagno a vomitare e piangere.
Ho cercato di starle vicino, le dicevo di non scusarsi mentre lei mi implorava di andare via.
Mi sono sentita una merda senza limiti.
Ognuna è andata a dormire.

La mattina seguente, mi sono svegliata, sono andata in bagno e specchiandomi ho notato un succhiotto sulla clavicola.
Mi è tornato alla mente qualcosa della notte prima e mi è salito il panico perchè non ricordavo bene cosa fosse successo.
Io e Ele non ci siamo cagate di striscio per tutto il giorno, non ci siamo avvicinate, non abbiamo parlato e abbiamo evitato di incrociare i nostri sguardi.
Lei si è attaccata a Noemi e Francesca, vedendomi giù e avendo scoperto il succhiotto, senza fare domande, mi ha tenuto compagnia sia durante il viaggio che per la lunga camminata.

Solo la sera io e Ele, sul balcone tra una sigaretta e un'altra, abbiamo deciso di discutere un po' su quello che era successo.
Nemmeno lei si ricordava del succhiotto, ad entrambe mancava una parte che l'altra invece era riuscita ad imprimere in mente.
Perciò io le ho raccontato della parte iniziale, dove avevamo parlato e quella finale dove si era sentita male; mentre lei mi ha illuminato su tutto ciò che era successo nel mezzo.
Ha detto che eravamo vicinissime e piano mi ha baciato e da lì siamo arrivate quasi ad andare oltre, solo che è riuscita a riprendersi nell'attimo giusto e a fermarsi.
L'imbarazzo era grandissimo, io mi sono sentita uno schifo totale perché se non avessi fumato sono sicura che non sarebbe mai e poi mai successo nulla.

La stessa sera è stata quella della grande bevuta.
Quasi tutta la nostra classe era nella nostra stanza con le tante bottiglie di alcool che avevamo comperato.
Però qualche bastardello ha parlato senza controllare e ci siamo trovati due prof fuori dalla porta a fare i sudoku aspettando che ognuno andasse nella sua stanza.
Di conseguenza verso l'una, io e Ele, mentre Ale e Eli riposavano per poi svegliarsi e bere,  ci siamo messe a calare con una cordicella lo zaino con le bottiglie ai balconi di sotto in maniera tale che ogni stanza prendesse il giusto che aveva pagato.
Finita la divisione di tutto quel ben di Dio abbiamo cercato di svegliare le due stupidotte ma i risultati sono stati una manata di Elisa che non aveva la forza di aprire gli occhi e il sorsetto di limoncello che Ale ha preso prima di collassare nuovamente.
Io e Ele ci siamo ritrovate con un sacco di alcool da finire e siamo partite dopo jack, vodka e limoncello.
Lei aveva promesso a Noemi che sarebbe andata nella sua stanza a dormire (sicuramente per quello che era successo la sera prima) e io non volevo rimanere ubriaca da sola.
Ho cercato di sbarrarle la strada e lei ha iniziato a provarci, lasciandomi un altro succhiotto, ma a differenza della sera prima, anche se non ero lucida, l'ho fermata e alla fine l'ho fatta passare.
Mi sono messa a inviare registrazioni a Dave, mentre le altre due dormivano beatamente.
Da una parte sono contenta che si sia addormentato anche lui, non avrei voluto magari dire qualche stronzata che in quei casi può portare solo casini e, avendo già fatti troppi, preferisco che sia andata a finire così.

La mattina dopo abbiamo finito l'ultimo giorno di trekking stanchi e ancora con l'alcool in circolo e siamo tornati a Milano.

Oggi svegliarmi per andare a scuola è stato tragico, ma lo è stato ancora di più il notare quanto il mio rapporto con Eleonora non abbia un senso.
Saltella da me a Noemi.
Ogni volta che mi stringe la mano mi sento bene, rilassata, tranquilla, contenta.
Quando si allontana io mi sento la persona più sola al mondo.
Ho il continuo sospetto di essere presa per il culo quando lei va da Noemi, boh non lo so.
Provo la stessa sensazione che provavo alle medie quando mi buttavano in disparte e non è bello.
Qualche volta è capitato che mi chiedesse come stessi.
Ma ormai è facile prendere per il culo le persone.
Basta fare un mezzo sorrisetto o far intendere che si è stanchi o assonnati e nessuno vede il dolore che mi mangia il cuore.
Ho passato le ore di lezione a dormire e a disegnare Heartless che piangevano. Qualcosa di assolutamente deprimente.
Inoltre ho dato i numeri con il prof di filosofia siccome stiamo studiando lo stoicismo e tutte quelle stronzate sul destino e mia madre si è già incazzata perché la prima cosa che ho fatto quando sono arrivata a casa è stato per pesarmi e mi sono lamentata sul fatto che tutte le mie compagne abbiano perso almeno due chili e io invece ne abbia messo su uno.
Dio non so se è più forte la rabbia o la tristezza.
Porca puttana è tutto un casino.
L'unica cosa limpida è il fatto che ormai oltre a sentirmi sola, lo sono anche.




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