mercoledì 29 ottobre 2014

I'm just trying to breathe, just trying to figure it out

Fatemi uscire da questa casa.
Cancellate tutto quello che ho appena vissuto.
Qualcuno mi elimini.

Se scientificamente non sarei dovuta nascere, perché è successo davvero?

mercoledì 22 ottobre 2014

Suicide season

Non capiscono nulla.
Non ha senso parlare della ragazza che si è tolta la vita.
Ci sono argomenti che ognuni ingloba in maniera propria.
Non esiste un pensiero generale.
E soprattutto nessuno riesce a capire se non ha mai vissuto da vicino la cosa, o sulla stessa pelle.
Mi sono sentita male per tutto il tempo della discussione, sentivo una morsa, faticavo a respirare e, nonostante Ele mi strigesse la mano, non riuscivo a calmarmi.
Tutte quelle parole, parole estranee che collegavano a ricordi.
"Una persona si suicida perché non ha più speranze, non vede più nulla davanti a sé."
Anche io sono intervenuta, parecchie volte. Ma la voce mi tremava e avevo paura che qualcuno potesse leggermi dentro.
In pochi sanno quello che mi è successo.
In pochissimi sanno cosa ho cercato di fare.
E ancora meno sanno la speranza che mi ha fatto sentire quel briciolo viva, benché qualcuno cercasse di darmi aiuto.
Quando accettai di andare dallo psicologo sotto consiglio di Ale e Ele, lo feci per farle stare tranquille, ma smisi subito.
Io non so parlare di quelle cose, ancora adesso.
Per questo ho avuto paura dei miei stessi scatti e dei miei stessi frammenti di memoria.
Poi si sono trasformati le ore dopo in stress, incazzatura e competizione.

Ho anche fatto un'affermazione sui matrimoni gay che ha infuriato Ele. Che cogliona. Ma alla fine ognuno ha le sue opinioni.
Lei è comunque stata dolce per tutto il giorno e ho anche scoperto che tiene una nostra foto come sfondo di Whatsy. Boh è carino come gesto..ma deve ricordarsi la sua posizione.

Per il resto fra un po' mi vestirò e andrò a giocare a biliardo per affievolire la tensione e rilassarmi dalle tre ore di tavola fatta questo pomeriggio.
Bye.

martedì 21 ottobre 2014

Spine.

"Non amo che le rose che non colsi."

Io le ricordo la frase di questa poesia.
Una poesia, che quando venne letta, emozionò entrambe.
Ma se davvero io fossi una rosa, lei ogni volta si dimentica che sono ricoperta di spine.
Anzi, fa finta di non saperlo o è convinta che io non le abbia.
Dice che non sono vuota.
Dice che ho tanto.
Dice che la faccio ridere.
Dice che vuole baciarmi.
Dice che sono tonta.
Io le voglio troppo bene, perché è tanto tonta anche lei.
E lei, che tanto sembrava far l'uomo sicuro e pieno di sé, con me diventa una fragile margherita lievemente capricciosa.
Ma non voglio distruggerla come faccio con quelle che crescono nei prati di primavera.
Lei è troppo speciale per staccarle i petali uno ad uno.
Lei non merita questo trattamento.
Però anche se l'avverto della mia crudeltà, della mia insensibilità, di ciò che sono diventata, lei mi abbraccia e mi dice che non è così.
Mi chiede che cos'ho, ma non s'arrabbia se sto zitta perché sa che delle volte non capisco nemmeno io cosa mi succede.
Lei mi abbraccia.
Mi coccola anche se l'unica cosa che vorrebbe è saltarmi addosso (a quanto pare).
E mi sopporta anche quando sto da sola, per le mie e allontano tutti.
Perchè sa che da un momento all'altro, la prendo per mano, la tiro verso di me, la stringo e le chiedo scusa.
E lei mi perdona sempre.

domenica 19 ottobre 2014

Via dell'alba

Ho passato una bellissima giornata da Dave.
Solo ora noto che non ne parlo quasi mai e la cosa mi dispiace.
Quando sto lì mi sento sempre a casa.
Ho mangiato benissimo e spero che il tiramisu che ho portato sia piaciuto.
Abbiamo continuato il keyblade e ascoltato la musica.
Vorrei dire di più ma ogni volta perdo le parole o meglio non so trovare quelle giuste.
Sono un'incapace.
Boh.
È il migliore amico più tardo e meraviglioso che esista.
Mi fa sempre ridere e solo lui sa picchiarmi come si deve..♡
Gli volio proprio bene.

sabato 18 ottobre 2014

Go to Hell for heaven's sake!

Ma che bella giornata piena di rabbia e stronzate.
Davvero, brava Ale.

Ma alla fine è colpa tua, vero?
Ammettilo che ti diverti a stare nell'ombra destando curiosità e attrazione.
Peccato però che gli altri hanno paura del buio, tu no.
Ormai il tuo oblio è diventato la tua casa.
Finalmente hai capito che non serve a nulla cercare di risalire in superficie perchè da qualunque lato tu risalga, che sia destra o sinistra, qualcuno sarà sempre pronto a buttarti di nuovo giù,  sul fondo.
E tu sai quanto cadere faccia male.
Ti spacchi le ossa, ma non muori.
Senti solo male e sempre.
Non riproverai mai più una situazione simile.
È una promessa.
Passare il tempo nelle tue profondità è come esserti allenata a boxe per anni.
Senti dolore, ma non hai più paura di farti male.
E l'unico modo per difenderti è non mostare i punti deboli al tuo avversario.
Tu ne sei capace ora.
Non hai più paura del buio.
E questo rimarrà impresso anche sulla tua pelle.

mercoledì 15 ottobre 2014

And pain is just a simple compromise.

Vorrei addormentarmi per svegliarmi tra trent'anni.
Non sto per niente bene.
Ho passato una giornataccia a scuola per colpa dell'emicrania.
Ho troppo stress addosso, stress e stanchezza che mi fanno perdere il controllo..fino a piangere.
E odio che alle prof non vada giù un semplice "scusi non sto bene".
No, devono farmi un sacco di domande, fino a farmi piangere dall'esasperazione.
Piuttosto che dire la verità, faccio la figuraccia di abbassarmi al livello delle lacrime.
Sono sfinita.

In più ora sorge il problema di Eleonora.
So che sta male e so di essere molto brava a far finta di non capire per lasciarle il tempo necessario con il quale aprirsi in maniera davvero diretta.
Dice che da un mese a questa parte è confusa per una scelta che deve fare; che prenderla significherebbe rovinare alcuni rapporti per lei importanti e non farlo continuerebbe solo a farla confondere e metterle ansia.
Tremava e non si staccava da me.
Forse ho capito cosa sia questa scelta e io ci sono totalmente dentro.

Eh no.
Non doveva capitare ora, non in questa confusione che ho nella testa, dove le parole giuste sono le ultime ad arrivare in questi casi.
Io mi sono avvicinata a lei perché so che ha bisogno di supporto, sempre,in alcuni periodi.
Lo faccio perché provo per lei un bene immenso.
Ma non voglio che nemmeno si infatui un minimo di ciò che sono io.
Nessuno deve provare per me qualcosa che vada oltre il semplice affetto.

Sono confusa e ho paura.

Fra mi ha visto piangere e ha promesso che non l'avrebbe detto a nessuno, anche se tutti alla fine se ne saranno accorti.
Le ho detto una cosa che mai avrei immaginato di ammettere.
Ho provato terrore a sentirmi pronunciare quelle parole.
Ma è stata solo la verità e io avevo bisogno di buttarla fuori.
Però, appena ci ragiono un po' su, capisco che quella che io chiamo verità, è un semplice ricordo, troppo sfumato che, forse, io stessa ho trasformato in una favola che in realtà non esiste.

Non si può che io abbia crolli di morale, io devo farmi vedere forte con le mie amiche, così loro possono affidarsi completamente a me.
Sono le mie bimbe, come dico sogni volta, e devo proteggerle da chi cerca di far loro del male.
Peccato però che delle volte dimentico di proteggere me stessa e anche per la più piccola cazzata sto di merda.

Ma sto cambiando di nuovo, lo percepisco.
Anzi non è un cambiamento.
E' un continuo altalenare tra l'essere molto sensibile e il totalmente indifferente.
Quando poi mi ritrovo a non provar nulla, mi sento un guscio vuoto e capisco di non poter donare nulla a nessuno perché io stessa non sono nulla.

Spingo in profondità le emozioni e le faccio uscire per poche scuse.
Poi mi riprometto di non farlo più, perché è per colpa di questo che io mi sono ritrovata a soffrire per così tanto tempo.
L'approfittarsi delle persone.

Non voglio ritrovarmi di nuovo ad aggrapparmi a ricordi che per me erano bellissimi e per l'altra persona, delle complete prese in giro.
Per questo ho deciso di diventare ciò che sono ora.
Ho deciso di sotterrare in malo modo i miei sentimenti, aspettando di avere il coraggio di diseppellirli totalmente.
Ho deciso di far trasparire solo impegno per la scuola e la forza per sorreggere le persone a cui voglio bene.

Ho chiesto a Francesca se questa nuova me fa così tanto schifo agli altri.
Lei mi ha risposto che è tutto il contrario, ma che le corazze dopo un po' pesano.

Forse ha ragione.
Quello che chiedo è solo di sparire un attimo.
Per riposare.
Per capire cosa fare di me stessa e per sapere se finalmente potrò sentirmi vera come quella frase che ho confessato.

venerdì 3 ottobre 2014

Nothing's like before.

Sto prendendo il vizio di scrivere quasi ogni sera e dovrei anche ricontrollare per bene gli erroracci che ho fatto nel post prima per la troppa pigrizia di ricontrollare.

Comunque da domani inizierà la "vacanza".
Anzi direi da stasera visto che alle undici sarò a un bel concertino abbracciata a qualche boccale di birra buona.
Voglio rilassarmi, per così dire.

Poi domattina Ele mi verrà a prendere in moto presto che andremo a fare colazione insieme.
Sarà meraviglioso.
Strade mezze vuote, vento in faccia e libertà.

Domani pomeriggio invece c'è in ballo una festa-meeting di compleanno di una perfetta sconosciuta.
Alla fine siccome sembrava ci tenesse un sacco che io andassi, ho accettato.
Domani nell'ora buca che avrò le farò un disegnino per regalo.
Spero le vada bene.
Anche se non mi ricordo nemmeno come si chiama lol.
Da quanto ho capito ci sarà gente completamente nuova e, ammetto, di essere parecchio curiosa.

La sera rimarrò in Duomo per una pizza con qualche amico.
Tecnicamente avrei dovuto fare anche after, ma domenica arriveranno Nora, Lucas e un loro amico (la cosa è sospettosa) e dovrò essere abbastanza sveglia.
Un weekend molto impegnato quindi.

Ma avevo detto che mi sarei dedicata a me e così farò.
Non vedo l'ora di continuare a leggere i Maid-sama e di affogare in una montagna di fiorellini rosa aw.
E poi ho in mente qualche altro disegnino da pastrocchiare sul mio solito quaderno.
Continuerò la spada di Nihal che sta già diventando un gioiello e la cosa più figa sarà che la colorerò con le bombolette.

Per quanto riguarda il cosplay, mancano gli anfibi (che ordinerò fra qualche minuto su EMP), le orecchie, le lenti viola e, sperando in bene, il corpetto che ho rpovato da Crabby.
Dio che sesso quel corpetto.
Il prezzo però un po' meno..


Poi non mi ricordo più cosa mi sarebbe piaciuto scrivere qui.
Ah, niente bei sogni, per ora.
E' un vero peccato,,ma fa niente, si sopravvive.


Boh penso di aver detto un po' tutto dai.


giovedì 2 ottobre 2014

Dream

Domani ho l'ultima verifica della settimana.
Poi inizierà il corso di sei giorni e la settimana dopo sarò a posto con la maggior parte delle interrogazioni che ho già concluso con voti abbastanza buoni.

Avrò due intere settimane con la testa libera di un peso in meno e mi potrò concentrare su cose più rilevanti.

Prima fra tutte capire cosa succede tra me e Eleonora.
E soprattutto capire perché il mio contatto con le altre ragazze è così..diverso.
Per loro sembro reincarnare la figura di un eroe, una sorta di cavaliere che le protegge da chiunque voglia far loro del male.
In fondo, delle volte mi sento tale.
Sono abbastanza dominante su un gruppo di femmine.
Anche Ale mi ha confessato che sembro abbastanza mascolina, o non proprio..
So bene con quale parola avrebbe voluto descrivermi, anche se non l'ha detta.
Seme.
Questo termine solitamente si usa nella lingua giapponese e rappresenta la dominazione o la passività di una persona, soprattutto in ambito sessuale.
Con le ragazze ho comportamenti da perfetta seme.
Con i ragazzi non ne ho idea. Non ho tutta quella sicurezza che ho con le femmine, ma tutto dipende comunque dal tipo di soggetto che mi trovo davanti.
Mi ricordo che tempo fa, quando usavo abitualmente queste parole (seme e uke, il suo contrario) desideravo con tutta me stessa di riuscire a costruire un carattere dominante che fosse capace di ammaliare tutti, sia in lato positivo che negativo.
Ora che mi ritrovo in questa situazione, quasi me ne stupisco.
Per quanto ne so, Eleonora è la ragazza dominante rispetto alla sua fidanzata, ma con me diventa docile come un agnellino.
E io delle volte quasi mi crogiolo in questa sua debolezza, senza mai uscire dai limiti, soprattutto dopo quello che è successo in Toscana.
In queste ultime settimane, però, sia io che Ale abbiamo notato quanto Ele si faccia trascinare dalla sottoscritta.
Ci siamo sempre coccolate durante le lezioni, scherziamo come sempre.
Ma lo sento.
I baci che mi da, che siano sulla guancia, sul collo o sulla fronte, hanno un'intensità diversa da quella che io uso per mostrare, quando capita, affetto alle mie amiche.
Anche oggi, quando le ho fatto segno di volerla tenere a braccetto fino alla metropolitana, lei mi ha preso per mano.
Ale mi sta già mettendo in quarta, ma sarà meglio non costruire castelli in aria per stupidi presentimenti.
Vedremo come si evolveranno le cose.
Ele è una ragazza testarda e influenzabile allo stesso tempo dipende da con chi a che fare.
E io sono molto pericolosa, a quanto vedo.
Non uscirò mai dalle righe a meno che non o faccia lei e anche in quel caso, essendo sobrissima, la fermerò.
Perché io stessa sono la prima a non sapere ciò che voglio.


Per quanto riguarda Nick, penso di non averne mai parlato qui.
Ma è un ragazzo che ho conosciuto tramite ask.
Volevo fare una piccola digressione tanto per memorizzare in questo blog di ricordi anche lui.
Fortunatamente non sono una che si fa trascinare molto.
Ma ringrazio il cielo di non esserlo andata a trovare altre volte prima, come, invece, avevamo programmato.
Non avevo mai pensato di espormi a qualcosa che fosse oltre l'amicizia.
Ma dopo averlo incontrato ero disposta a conoscerlo decisamente meglio, nonostante le lunghe conversazioni che già avevamo fatto.
Ora sta insieme a una ragazza mostruosamente bella e io, sola, mi ritrovo qui a pensare come mi sia passato per l'anticamera del cervello di poter essere all'altezza della loro bellezza.
Detto questo discorso chiuso. Io e Nick penso continueremo tranquillamente a costruire la nostra amicizia e spero ci rivedremo presto.

Negli ultimi giorni ho sentito anche Mainardo e sono rimasta sorpresa che volesse rivedermi. Magari passeremo un pomeriggio al lago come avevamo programmato quest'estate oppure ci andremo semplicemente a fare una birra.

Un'altra persona con cui mi dovrò rivedere è Stefano.
Anche lui conosciuto su ask, poi ai Black e infine riconosciuto ai Bullet.
E' un timidone tenerino e buh è stra simpatico.
Inoltre in questi giorni mi dovrò impegnare imparando You.
Vuole fare un video dove canto e lui suona.
Mi ha chiesto l'altro giorno di registrargli qualcosa e non ne ho idea come gli possa essere piaciuto.
Misguided ghost con il tremolio della voce è parecchio imbarazzante.
Comunque You dei The pretty reckless non è affatto difficile, è solo molto statica e parecchio triste, ma penso di avere un'indole nel cantare cose simili.
Quindi un giorno verrà qui a Milano per un pranzo al giapponese e un altro salirò io a Bergamo per cantare con lui.

Non penso di aver altro da dire, se non l'argomento principale che ho voluto tenere per ultimo...

Ieri ho un fatto un sogno.
E magari si potrebbe dire che è normale, che si sogna tutte le notti anche se solitamente si ricorda poco e niente.
Ma io ho fatto un sogno bello.
Un sogno che quando ti svegli ti senti intiepidito da una strana sensazione di pace.
Dopo la sfilza di incubi ripetitivi e sogni insensati, non pensavo di ritornare ad immaginare ad occhi chiusi qualcosa che mi donasse serenità.
Ho sognato una persona.
Un ragazzo che non ho mai visto prima, completamente creato dalla mia fantasia.
Forse il ragazzo perfetto, anche con i piccoli difetti che aveva.
Capelli azzurri, occhi grigi dal taglio leggermente sottile che cambiano con il variare delle sensazioni, un largo sorriso, labbra grandi, delle leggere occhiaie, che non battono quelle di Heartless naturalmente.
Arrivava dall'Inghilterra anche se aveva vissuto lì per i soli tre anni di medie.
La prima cosa che gli ho detto è stata: "Hai i capelli belli quasi quanto i miei".
Poi del mezzo ricordo poco e nulla.
Mi accompagnava a fare i cheek e odiava farsi fotografare, queste sono i due avvenimenti che più ricordo.
In quanto al resto mi torna alla mente che c'era qualcosa fra di noi, qualcosa che per il corso del sogno ha fatto fatica a nascere.
Ma questa volta era colpa mia, dei miei modi bruschi e della mia dolcezza troppo rude.
Ricordo solo che quando riuscivo a combinare qualcosa di buono, mi stringeva forte mi sgridava per averlo spiazzato, visto che si voleva mostrare più forte di me.
E poi forse mi ha baciata.
Perchè mi è rimasta impressa questa sensazione di due labbra morbide sulle mie screpolate e troppo sottili.
Ma non ne sono davvero sicura.

Spero ricapiterà.
Spero di rincontrarlo.

Vorrei chiedergli come si chiama...