sabato 25 aprile 2015

Turn off

Forse ho la febbre.
Forse sono solo stanca.
Mi vedrò con Richi per una ventina di minuti, ho bisogno di parlare con qualcuno.
Studierò domani.
Mi scoppia la testa.
Devo spegnere i pensieri.

venerdì 24 aprile 2015

Last thing.

L'ultima cosa che rimarrebbe da dire è che si ha già qualcuno che è disposto a darti tutto, se cerchi e/o ti va bene ricevere altro da altri, allora bisogna farsi due domandine.~


Prima o poi toglierò ask definitivamente.
Intanto mi informerò su quale genio abbia creato questa pic.


giovedì 23 aprile 2015

I need silence.

Dio, se esisti fai che mi madre perda la voce per una settimana.
Almeno una.

Io sono davvero stufa di tutto e di tutti.

lunedì 20 aprile 2015

Per tutta la birra e l'amore di questo mondo..
Fa che abbia sbagliato.
Ti prego.
Ti prego.

Letargo.

Oggi non è stata una brutta giornata: tutto molto ordinario, tranquillo, con qualche piccolo successo.
Molto probabilmente la verifica di chimica non è andata malaccio e il lavoro al passante procede alla grande, anche se il tempo passa troppo in fretta. La gente si ferma spesso a guardarci lavorare!
Per il resto sono ancora affogante nello studio, per stasera fortunatamente solo un bel malloppetto di storia dell'arte: in questa verifica devo andare benissimo, anche perché avere un 7.5 scarso è imbarazzante.
Riguardo ad inglese, ho già preso il primo nove per recuperare l'insufficienza e giovedì mi aspetterà il secondo.
Dovrò fare ripetizioni ad una mia compagnia quindi studieremo molto di più.
Per il resto, non ho nient'altro di intetessante da dire..forse che le cose con Ele oggi sono andate alla grande.
Questo pomeriggio abbiamo parlato parecchio, di stupidaggini soprattutto ma le ho fatto qualche domanda curiosa anche sulle relazioni e cose simili.
Boh, nulla.
Penso sia tutto.
Ora ascolto un po' di musica e dopo riprendo lo studio!

venerdì 17 aprile 2015

You'll be okay..maybe

Vorrei tanto piangere, ma sprecherei solo tempo.
Mi trovo in uno stato tremendo.
Non riesco a guardarmi allo specchio da giorni, sembra che le occhiaie si siano impresse eternamente sulla mia faccia.
Non riesco più a dormire senza trarne riposo, faccio solo incubi o sogni senza senso che mi lasciano scossa.
Ho troppa roba da studiare che non mi rimane in testa.
Perdo subito la concentrazione, osservo il nulla e viaggio nel niente.
Non riesco più ad avere tempo per disegnare e ciò preoccupa il mio futuro.
Non riesco nemmeno più a cazzeggiare, per colpa di tutta l'ansia che mi opprime.
Sono tremendamente stanca.
Sullo scoppiare andante.
Vorrei solo essere rassicurata, sentire le lancette che si bloccano e l'affetto che si scioglie sotto la mia pelle.
Stupidi desideri irraggiungibili.

giovedì 16 aprile 2015

Holy shit.

Poi uno non deve bestemmiare.
Ma è possibile litigare per una parrucca?
Ma dove cazzo si è finiti?
Il tutto perché ovviamente è più importante che io non abbia un taglio da "lesbica".
Eh mando a puttane il sistema gerarchico ovviamente.
Ma porca troia, andrei subito dal parrucchiere a farlo apposta per farmi togliere il saluto, visto che ha meno valore rispetto ad un FOTTUTO TAGLIO DI CAPELLI.
Le ho lanciato un insulto che non si dimenticherà mai, il peggiore che potessi farle.
E non se lo dimenticherà facilmente.
Ma ora non mi interessa più, cazzo.
Tanto dall'ultimo litigio insieme a quell'altra, non hanno finito entrambe di prendermi in giro su come sono fatta.
Sono tornata ai tempi delle medie, a stare zitta e subire?
Lei fa tanto la gradassa che prima o poi mi metterà veramente le mani addosso, a causa di tutto quello che le faccio, visto che ora ha anche la motivazione.
Peccato che io la mia vera cattiveria non l'abbia ancora tirata fuori.
A me non servono i cazzotti o le tirate di capelli.
Mi basta sfotterla su come e cosa sia lei, mi basta descrivere ciò che mi dice trasformandolo in ironia bastarda e sarcasmo e potrei farla piangere davanti a 23 persone senza sentirmi in colpa.

mercoledì 15 aprile 2015

Fear.

Oggi ho partecipato all'open day dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Ovviamente rispetto a quella di Brera di Milano, non avevo dubbi fosse più "bella e comoda".
Sicuramente bisogna commisurare tutto ai livelli di scuole/università italiane, che come strutture sono al limite dell'accettabile e vivibile e come giornata di presentazione della scuola l'organizzazione è sempre fatta con superficialità e disordine.
Riguardo comunque questo aspetto sono abbastanza tranquilla.
Ho passato due ore nell'aula di presentazione all'indirizzo fumetto e illustrazione.
Ho conosciuto quasi tutti i professori, ognuno per una materia specifica e alcuni abbastanza giovani da potersi confrontare con dei ragazzi che, a mio parere, non sono adolescenti ma nemmeno adulti (come invece pensa la maggior parte dei professori delle scuole terziarie),
Hanno  parlato della prova d'esame di ammissione. Fortunatamente si terrà a settembre e io avrò i mesi dopo la maturità per prepararmi (oltre che iniziare quest'estate e continuare lo studio in quinta). Inoltre hanno dato l'elenco di alcuni testi per l'esame che prevede 20 risposte a crocetta e una aperta dove con alcuni elementi dati bisogna creare una storia.
In più ci sarà un colloquio dove verrà valutata la cultura generale, le motivazioni e dove dovrò mostrare il mio portfolio artistico, il quale per ora è quello che mi preoccupa di più, dato anche che non richiedono i lavori scolastici ma copie di fumetto/illustrazioni, storyboard, copertine inventate, ecc. ecc.
Le materie sembrano tutte molto interessanti, soprattutto quelle pratiche ma devo dire anche quelle tecniche.
Nel primo anno farò una base di informatica e poi inizierò con il graphic design e sono un po' in ansia, siccome penso fortemente ci sarà gente molto più preparata sia come fondamenta del pc sia come uso di disegno.
Hanno calcato molto il fatto sulla ricerca di studenti che siano curiosi, creativi, che sappiano assorbire bene le informazioni. ma che, soprattutto, abbiano qualcosa da raccontare (credo sia l'obbiettivo più difficile per quanto mi riguarda: ho molte cose da dire ma non ci sono mai riuscita, ancora meno con il disegno).
Inoltre hanno spiegato che il primo triennio verterà sul trovare il proprio stile, cosa che io vorrei già trovare ai confini delle tempistiche della maturità.
Insomma sono rimasta anche senza parole, ma non so dire quanto mi abbia lasciato di positivo e negativo questa giornata.
So solo che ho addosso una paura che, al momento, mi impedisce di studiare e fare qualsiasi altra cosa. Per questo ho deciso di scrivere qui, perché almeno a qualcosa potrebbe servire.
Domani ne discuterò con la mia prof di pittoriche, la quale per ora è per me un capro espiatorio (avendo lei lavorato come illustratrice anche alla Mondadori).
Io credo di riuscire a capire quale sia il mio problema e l'origine delle mie ansie e paure: il fatto di dovermi confrontare a qualcuno che teoricamente o praticamente ha più conoscenze e bravure rispetto alla sottoscritta.
Tutta una questione di autostima, come al solito.
La psicologa una volta disse che non è per colpa di noi stessa, ma l'autostima è soprattutto influenzata dai comportamenti che le persone che ci stanno intorno e che amiamo, hanno verso i nostri riguardi.
Fa niente.
Finchè non imparerò a convivere con la mia mancanza di amore e stima verso me stessa sia come capacità che come esteriorità, sarò sempre un passo dietro tutto nonostante le mie bravure.
Mia madre è andata ai colloqui con alcune professoresse un paio di giorni fa e tutte sono orgogliose del mio percorso, ma io non mi sento comunque soddisfatta.
Mia madre è dalla materna che si sente ripetere questa frase "Alessandra è un passo avanti a molti con la sua testa" ora con l'aggiunta di "nonostante sia colorata".
Adesso ovviamente rispetto alla mia classe precedente mi trovo a confrontarmi con gente più brava di me, ma non è quello il fatto, è l'aver ingiustamente perso molte possibilità ed insegnamenti che queste persone migliori invece hanno ricevuto.
Mi dà rabbia e mi fa affondare in un abisso.
La prof di pittoriche, al colloquio, ha affermato che ho dei voti ottimi e che sono da livello di una ragazza di quarta, mentre nella classe c'è qualcuno che è troppo avanti e che io quindi vado benissimo così.
Ma no, invece.
Essere un passo avanti in ciò che si ama, dovrebbe essere un qualcosa che ti contraddistingue dagli altri.
E io non mi sento diversa, come invece ero alla materna, alle elementari, alle medie e al biennio del liceo.
Già alla scuola materna io ero "esentata" dal riposino, perché dormire mi faceva cagare e passavo il mio tempo a disegnare con la mia maestra.
Alle elementari la mia insegnate di italiano, oltre ad avere la meravigliosa idea di usare delle sue ore per avvicinarci al disegno, mi faceva illustrare magari le parole che imparavamo.
Avevo un talento innato per la cromatologia, l'attenzione ai dettagli, all'accostamento dei colori, alla precisione, alla creatività.
Amavo tutto, pastrocchiavo dappertutto.
Alle medie cambiai tre insegnanti: il primo be', riguardo alla storia dell'arte fu ottimo, per il disegno era molto sulla base teorica che tecnica ma non mi lamento; la seconda, lasciamo stare: fu la prima e unica volta che ebbi sette in arte anziché nove; la terza fu una persona orgogliosa di me e delle mie capacità, forse l'unica che riuscì ad infondermi quella importanza e quell'autostima che adesso ho perso del tutto.
Riuscii a battere tutti i commentacci, tutti i cambi di idee che i professori delle medie, i miei ex compagni e i miei genitori cercavano di infondermi per dissuadermi dallo scegliere il liceo artistico.
Quando arrivai al Boccioni mi sembrava il paradiso: atmosfera, amici che non mi giudicavano, materie bellissime.
E poi..una prof di pittoriche che prendeva psicofarmaci e non ci faceva fare un cazzo.
Io non so sfruttare l'anatomia.
Io non so fare un bel chiaroscuro, giusto nelle regole.
Non so cosa mi rimanga.
Forse tutte quelle idee che non riesco a buttare sul foglio come desidero.
Ho tanta paura.
Al  momento l'idea di morire mi spaventa meno rispetto a quella di continuare a vivere.

lunedì 13 aprile 2015

mercoledì 8 aprile 2015

Tic tac

Non è un periodo dei migliori.
Ma, prima o poi, anche questo passerà.
O forse farò prima a darmi una mossa e cambiare un po' di situazioni io, belle o brutte che siano.

martedì 7 aprile 2015

-Ugly-

Domani passerò tre ore in palestra.
Se non posso migliorare la mia faccia devo tentare almeno con il fisico.

lunedì 6 aprile 2015

Miss “no way it’s all good”


E' da un po' di giorni che ho come la sensazione che cambieranno un po' di cose e che io non sarò pronta.
Spero che almeno cambino in meglio, ma in realtà percepisco tutto l'opposto.


giovedì 2 aprile 2015

Fanculo a tutto.

Ormai sto perdendo il conto di tutte le volte che scrivo di essere stufa, o stanca.
In questi ultimi mesi non faccio che sentirmi un fallimento in tutto.
Come disegnatrice, come cantante, come studente, come figlia, come femmina e, soprattutto, come persona.
Non riesco a sentirmi importante in nulla, indispensabile per qualcosa.
Oggi le mie idee per la tesina sono state insultate da mio padre.
Io ho sei mesi scarsi per farla, deve essere finita prima dell'inizio della quinta.
Altrimenti se facessi la tesina e studiassi intanto tutto il programma, quasi sicuramente non passerei l'esame a Bologna e di farne altri non voglio. Io studiare andare lì.
Se facessi il contrario, magari passerei l'esame di ammissione e non la maturità. Che cosa patetica, al sol pensiero.
Al momento, manderei a fanculo tutto.
Perchè ogni volta io mi devo trovare in difficoltà per qualcosa che amo?
O magari qualcosa che amo mi mette ogni volta al tappeto?
Ma la vita, per una fottuta volta, non potrebbe andare per il meglio o bene almeno in qualcosa?
O sono io cogliona che casco come una pera per ogni singolo problema?
No, perché, cazzo..dove mi giro, mi giro vedo gente che ride, scherza e se ne sbatte altamente della vita, del futuro, delle delusioni oppure gente a cui viene tutto e subito e riesce a mantenere alti i propri standard.
Io non riesco ad essere così. Okay?
Io purtroppo sono io. E in questa vita sono fatta così e molto probabilmente non vado bene.




My family

Volevo raccontare dell'esperienza di ieri.
All'ospedale Buzzi, dove mia madre lavora, Giovanni Allevi ha fatto un piccolo concerto per i bambini lì ricoverati.
Oltre al dire che è un pianista strepitoso, il  migliore fra quelli contemporanei, a mio parere, è un uomo di una timidezza e genuinità immensa.
Mette cuore ed emozione sia nelle note che nelle sue parole, ma è proprio con il pianoforte che riesce a parlare davvero.
Qualche minuto dopo esserci sedute, si mise davanti a noi una mamma con questa meravigliosa bambina.
Purtroppo penso avesse un tumore che le prendeva tutto il polmone destro fino alla schiena.
Mia madre appena la vide, non riuscì a trattenere le lacrime.
Io continuai ad osservarla, chiedendomi se fosse giusto che un mostro di malattia dovesse togliere gioia e vivacità ad una bimba che non aveva nemmeno un paio d'anni.
Ma mi sbagliai.
Qualche momento dopo, la piccina iniziò ad osservarmi e poi a zompettare verso di me, sorridendo.
Nel mentre Giovanni stava suonando uno dei suoi ultimi pezzi "My family" dedicato all'amore per la famiglia.
Quasi mi commossi, per l'atmosfera che riuscì a creare.
Non c'è cosa più pura di un sorriso di un bambino e delle note di un pianoforte.