domenica 22 dicembre 2013

Sono sulla mia strada...ma quanto ho bisogno di farmi male su quel binario?

Avevo deciso di correre.
Correre senza mai smettere su quel fottuto binario.

Sarei caduta tante di quelle volte, ma non ne avrei mai avuto abbastanza.
Avrei raggiunto quel treno anche se fosse stato lontano anni luce.
L'avrei ripreso.
L'avrei costretto a riprendermi.

Poi il treno è tornato indietro...
Sembrava quasi un miracolo.
Solo che...
...non si è fermato.
Mi ha investito.

Poi...ha ripreso la sua normale direzione.

E questa volta a cosa sarebbe servito rialzarsi?

Pensavo di morire lì, schiacciata sulle stesse rotaie che dovevano riportarmi la mia felicità.

Quasi in coma, ma con ancora quel briciolo di forza per piangere.

Fu in quel momento, che per la prima volta distaccai lo sguardo dalla mia traiettoria e vidi quella piccola strada che costeggiava proprio il mio binario.

Non era del tutto piana, potevo intravedere qualche ostacolo, ma potevo fermarmici oppure ricavare un passaggio appena lo desideravo.

Guardando sconsolata il nulla in fondo al mio binario, strisciai su quella che tutt'ora dovrebbe essere la mia salvezza.

Aspettai un po' per far sì che almeno tutte le ossa si aggiustassero e con ancora tutte le ferite imparai di nuovo a camminare, con più facilità.

Eccomi.
Sono ancora qui che cammino su questa strada.

Alcune volte mi giro verso il mio binario.

Mi basta un passo per raggiungerlo.

Ma a che scopo?

Alcune volte mi manca ferirmi su quei bulloni.
Alcune volte vorrei istintivamente rimettermi a correre.
Alcune volte spero di vedere ancora il mio treno.

Quel treno che mi ha distrutto.

Mi ha squarciato l'anima.
E quella cicatrice orrenda non andrà più via.

Ne avrei preferite tante vere.

Alcune volte mi sento forte.

Altre sono riuscita anche a sentirmi felice.

Pensavo fosse passato tutto.

Pensavo di poter ricominciare.

Forse lo sto facendo.

Ma ho fatto finta di niente.

Ho provato a sopprimere tutto.

Solo ora...

Mi accorgo...

Di amare una persona che è morta.

E da questo amore, per quanto ci prova, non posso scampare.

E' la mia maledizione.



lunedì 16 dicembre 2013

Everything changes.

Non so più in che stato mi ritrovo.

Forse ho capito da cosa è causato tutto il vuoto che ho dentro.
Dall'amore per una persona che non esiste più.

Si perché tu non sei più Michael, sei semplicemente e solamente Mike.

Come Jimmy diventa St.Jimmy.

Così diversi e uguali allo stesso tempo.

Nel tuo sorriso sono riuscita per un secondo a vedere quello che davvero eri, ma è durato troppo poco.

Abbiamo cambiato le alleanze e ci siamo marchiati con i nostri segni di battaglia e ora ne usciamo tutti sconfitti, tutti meno te.

Tu stai fin troppo bene. Già.

Sei solo capace di dirmi di svegliarmi, che dico bugie, che sono fredda, che sto diventando uguale a Dave.

Ti spacciavi di conoscerlo fin troppo bene, ma io in un giorno sono riuscita a conoscere Davide più di quanto abbia fatto tu nella vostra amicizia.
Quell'amicizia che desideravi fosse infinita, ma per la quale hai combattuto poco e niente.
Così come per le tue passioni, fai con le persone.

Vai a periodi.

Così hai fatto con me, con Dave e ora con Ste.
Vedremo quando anche lei ti annoierà.

Io per quel poco che sorrido, devo ringraziare Davide.
Perché è stato l'unico a bloccare il ciclo di pianti che facevo almeno una volta al giorno.
All'inizio non ci sopportavamo e ora siamo qui a tirarci su il morale a vicenda e a mandare a fanculo tutto e tutti solo per stare un po' meglio.

Potrà avere tutti i suoi difetti, come io ho i miei. Ma basta saperci convivere, oppure lasciarli da parte.


Intanto tu continua a parlare.
Continua ad atteggiarti.
Continua a condividere canzoni che prima erano NOSTRE, facendomi uno dei torti più dolorosi.
Se condividerai una di quelle tre canzoni, quelle davvero importanti...ti eliminerò completamente dalla mia vita, dalla mia memoria, dal mio cuore, in un qualche modo.

Continua a farti notare.
Continua a chiamarmi su Skype solo per farmi vedere i capelli, i piercing e tutto il resto, come se tra noi non fosse successo nulla.
Continua a mentire su quanto vorresti un bel rapporto sulla sottoscritta.
Continua a scrivere in quella maledetta chat.

Sì, scrivimi pure che sono cambiata.

Ma sai cosa?

Non sono io a essere cambiata. Sei tu che mi guardi con occhi completamente diversi.




mercoledì 4 dicembre 2013

Tell me.

Dimmelo.
Cosa dovrei dire ora?
Cosa dovrei fare?
Dovrei piangere? Urlare? Farmi male? Strapparmi i capelli dall'ira?

L'ho fatto.

Hai ribadito tutto.
Ma che bravo, mi faceva proprio comodo oggi.

Ti senti con un'altra persona?
Interessante. Non te l'ho chiesto.

Le dici che sono io quella perfetta?
Ottimo. Chissà come si sarà sentita di merda.

Tu ci sguazzi fra i sentimenti degli altri.
Ecco l'unica cosa che sei davvero bravissimo a fare.

Peccato che l'amore sia difficile da mandar via, così come il dolore.

Renditene conto.

Per la seconda volta, mi hai ucciso.

Grazie.

lunedì 2 dicembre 2013

Cry.

Stavo chattando con la mia amica Sara.
Nemmeno tanto tempo fa, prima che Michael mi lasciasse, le chiesi una cosa.

Oggi è riuscita a trovarla, peccato sia troppo tardi.

Fra sei giorni avrei dovuto stamparla con la carta da fotografa e scriverci dietro "grazie".
Doveva essere per lui.
Ora è diventata il mio regalo.
Purtroppo.


Che teneri messi male.
Gnaf.
...

domenica 1 dicembre 2013

Endlessly

Non so più nulla.
Non capisco cosa provo.
Mi sento incredibilmente vuota e persa.
Vivo, sono serena in mezzo agli altri, mostro un leggero sorriso.
Ma non sento di essere tranquilla del tutto, almeno con me stessa.

-L'unica cosa di cui sono certa è che voglio un bene infinito a Stefania, davvero tanto.
Che desidero vivere con lei, perché so che potrei sorridere realmente.-


E' come se fossi un'ombra che cammina in mezzo a persone reali.
E' vero...
Sembra passato un giorno dall'estate scorsa, in cui tutto era dolce e ti toccava il cuore.
Ora c'è ghiaccio e freddo, proprio come l'inverno.
E questa preoccupazione di non far straripare troppo i sentimenti, davanti a lui.
Ma, ora come ora, non so nemmeno se ne sia capace.
Sono così confusa e pacata, che il mio amore sta ben nascosto nel suo angolino senza infastidire nessuno.
Mi sento un vaso ricomposto male, ma almeno continua la sua utilità. Il problema è che se in esso ci si versa qualcosa di liquidi tutto fuoriesce dai buchi, dalle ferite...tutto quanto.


Non so quanto passerà prima di sentire un brivido di quelli vecchi, magari non lo sentirò mai più.
Ma non voglio nemmeno farmi domande.
Non saprei rispondere e mi sentirei ancora più confusa.


Io non sono perfetta. Scusami.