Non c'è via di scampo.
Non c'è ripresa.
Non c'è risalita a galla.
Non c'è nulla.
C'è che non vedo l'ora che domenica Barbara venga a trovarmi.
E c'è che aspetto con ansia il 18, quando i miei genitori se ne andranno fuori dai coglioni per tre giorni e io avrò la casa tutta per me.
Sarò libera di fare tutto.
Libera di essere sola, di piangere, di mettere la musica fino a tardi, di girare senza polsino, di urlare, di non dormire.
Sarò sola, ma almeno non mi sentirò sola.
Ritrovarmi a scrivere su pezzi di carta.
Ritrovarmi a chiedere a Dyana.
Basta, mi vergogno.
Perché qualcuno non mi abbraccia come lui?
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