sabato 5 aprile 2014

Panic

Se stanotte potessi avere la possibilità di fare un sogno, sarebbe il modo migliore per scappare da questo inferno.
Un'isola deserta, tutta mia, dove starei sola per mia scelta.
Sdraiata sulla spiaggia, con i piedi nell'acqua fredda e buia.
Chiuderei gli occhi e al posto del battito assordante di questa mattina ascolterei il suono morbido e ripetuto delle onde.
L'aria non farebbe più problemi ad affogare nei polmoni e sarebbe pulita e buona.
Una birra in mano.
Un cielo stellato sopra la testa.
E nessun pensiero, nessuna domanda, nessuna preoccupazione, nessun ricordo.
Non avrei paura.
Non proverei solitudine.
Sarei soltanto libera; libera da non sentirmi inutile, stupida, pesante, noiosa...sbagliata.
Non mi chiederei chi sono o cosa sto cercando, perché non ne avrei realmente bisogno.
Non dovrei dare spiegazioni di ciò che faccio, non dovrei spiegare ciò che provo e per chi.
Non dovrei raccontare il mio passato, non dovrei rivivere i ricordi.
Nessuno mi amerebbe e io non amerei nessuno.


E non dovrei più fare i salti mortali per andare bene a qualcuno per poi accorgermi che sono la persona sbagliata.
Non si può riparare ciò che si è rotto.
Io non ne sono capace.




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