Troppe volte mi sono fermata a chiedermi dove trovassi la forza di rialzarmi ogni volta dopo una caduta.
Troppe volte ho scritto nei post di questo blog quanto mi sentissi vuota e sola.
E troppe ancora ho desiderato di farla finita.
Delle volte ci ritroviamo a piangere e non sappiamo nemmeno il perché.
Altre corriamo verso mete che non sappiamo nemmeno dove siano.
Le promesse che spesso non manteniamo sono quelle che facciamo a noi stessi e penso sia meglio così.
Siamo nati tutti con un cuore, perchè dovremmo negarci le emozioni?
Sto passando i pomeriggi a scrivere a ragazze che mi chiedono consigli sull'amore e cose simili.
Al posto di ringraziarmi, ogni volta mi fanno notare che ciò che scrivo è così intenso che non può non essere che io non l'abbia davvero provato.
Ogni volta mi dicono che sperano anche loro di sentire quello che ho sentito io.
E ogni volta mi scrivono che se dovesse capitar loro quello che è successo a me, vogliono avere la forza che ho avuto io.
Ma allora io non sono davvero giù nell'oblio?
Allora io posso ancora rialzarmi senza vergognarmi dei sentimenti?
Posso davvero?
La frase che ho tatuato sulla schiena rappresenta ciò che più giusto credo.
Il cuore di ognuno non batte allo stesso modo.
Tutti proviamo emozioni in intensità diverse e quindi non è un difetto sentire il cuore ribattere forte per la felicità e la spensieratezza.
Forse devo smetterla di pensare che ciò che mi è successo me lo merito e devo continuare a stare al mio posto.
Il mio posto non è più nel fondo del dolore.
Il mio cuore può tornare a battere nel suo modo, quel battito con cui sono nata.
E forse Andrea, un mio caro amico, ha ragione.
Il cuore di ognuno non batte alla stessa maniera, ma ogni volta che troviamo una persona che ci fa sentire davvero vivi, i nostri cuori iniziano a battere all'unisono finché si sta insieme.
Qualcuno capace di darci la forza di tagliare quel filo rosso, che non ci lega più all'amore di un tempo ma solo ai ricordi dolorosi.
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