giovedì 17 aprile 2014

Over and over, again and again


Qualcuno la faccia star zitta.
Qualcuno le faccia magicamente perdere la voce, non so.
Non la sopporto più.
Mia madre non fa altro che urlare.
Urla e si lamenta sempre.
Sul fatto che non sono una donnina di casa, che non faccio nulla, che sono inutile, che è come se non esistessi.
E sui capelli, e su i vestiti, e sul tempo passato al pc, e sul fatto che sto sempre in camera mia.

Finché fai la pazza rompicoglioni è ovvio che mi chiudo in camera.

Cazzo, almeno, prima, si lamentava lì il sabato quando faceva i mestieri e io non l'aiutavo granché, ok.

Ora porco giuda è un continuo.
Ad ogni ora, la mattina presto prima che vada a scuola, la sera appena arriva a casa, il sabato dopo che ritorno distrutta, TUTTA la domenica (in caso non uscissi).

E poi questo cambiamento, se non sbaglio, sembra essere successo da quando ho pianto dopo aver visto Michael in stazione.

C'è stato quel periodo, dove mi continuava a beccare mentre piangevo e si incazzava perché non le parlavo.

Poi da quando le ho sbattuto in faccia le motivazioni dei miei stati d'animo, al posto di preoccuparsi sul fatto che soffrissi come una bestia, ha iniziato a trattarmi ancora più di merda.

Piuttosto tornerei a quando mi controllava il cibo, pensando fossi sulla strada dell'anoressia.
Tutto, ma non questo.

Ogni volta che urla mi sembra di ritornare ai tempi delle medie, dove quell'ira sembrava divorarmi dentro ogni secondo.
Sento di non riuscirmi più a controllare.
Le metterei le mani addosso da un momento all'altro.
Ho paura.
Queste sensazioni un tempo erano troppo pericolose e non le voglio disseppellire perché il lavoro che ho fatto per nasconderle, è stato troppo faticoso.

So solo che se continuerà così non reggerò a lungo.
Un giorno, magari senza scuola, preparerò tutto.
E se rovinerà un'altra cena, prenderò quelle due cose e finalmente avrò il coraggio di urlare in faccia, sbattere la porta e andare via.

Alla fine il coraggio ce l'ho, ma è quella frase che mi è sempre stata detta ne mi fa preoccupare: "uscita da quella porta, non ci potrai più entrare".

Se riuscirò a trovare un bel lavoro in questi due anni, mi farò un culo della madonna, non mi interessa, ma finiti gli studi, me ne vado via.

Io non sto più bene in questa casa.




Nessun commento:

Posta un commento