domenica 2 febbraio 2014

The past.

Cambiamento.
Ritorno.
Modifica.
Lo si può chiamare come si vuole, ma succederà.
Non ho mai riflettuto così tanto.
Ma lo farò.
Prima però di svelare tutto il casino che ho in testa parlo un po' di ciò che succede.

Mio zio è ancora bloccato in ospedale.
Non so quanto ci vorrà.
Elisa, la mia cuginetta di 5 anni, è stata da me due giorni e osservandola ho notato quanti disagi avrà in futuro quella bambina. Ma lasciamo stare.
Continuando il discorso, ciò ha fatto si che andassimo due giorni di fila in ospedale e io mi sono sentita nuovamente male.
Non ne ho parlato prima perchè diciamo che la cosa mi imbarazzava, ma penso che ora sia meglio raccontarlo.
Non so quando è successo, ma una delle visite a mio zio a trasformato la mia indifferenza verso gli ospedali in una sorta di fobia mista ad ansia e schifo.
Ho avuto l'immagine bruttissima di vedermi nel letto, piena di aghi sulle braccia, i miei genitori affianco che piangevano, le cicatrici che ho già su un polso e un cerotto sull'altro.
Ho fatto anche un sogna la notte stessa, dove mi venivano a trovare tutti i miei amici e io li costringevo in sala d'aspetto perché non volevo vedere nessuno. L'unica cosa che mi girava per la testa era "loro non possono capire, loro non sanno, loro non provano". Orribile.

Fortunatamente è solo un pensiero, una stupida visione.
Fortunatamente è così. 
Fortunatamente la vita ha ancora un po' di luce grazie alla vicinanza di Davide, quel ragazzo è davvero insostituibile, e la dolcezza di Barbara che, anche se lontana, riesce a donarmi un affetto e un calore immenso.

E a proposito di amicizia. Penso (anche se ne dubito) sia completamente finita quella con Dario.
Ammetto che io sia stata particolarmente bastarda delle volte, ma solo perchè il mio umore era decisamente pessimo date le circostanze.
Sembra una cosa banale, ma il litigio è partito dai biglietti per i Linkin Park.
Inizialmente gli avevo detto che non sarei riuscita a prenderli perchè non avevo soldi, però poi l'avevo avvertito che l'uno sarei andata a comperarlo (visto l'anticipo dei miei genitori) e gli avevo ribadito di non comperarli il 31 perché erano solo online.

Il pomeriggio del 31 mi trovo il suo bel post con il cartaceo del ticketone dove risultava la spesa del biglietto online.
Mi sono imbestialita.
Gliel'avevo proibito perchè il cartaceo è un gran casino a tutti i concerti.
I baracchini che lo cambiano in biglietto si aprono alle 3 e lui uscendo dalla fila avrebbe fatto fatica, siccome quella dell'Ippodromo è particolarmente un bordello. Ci sarebbero di sicuro stati problemi e litigi con le persone accanto.
Mi sono incazzata, gliel'ho fatto notare e lui ha iniziato ad insultarmi e a darmi della bambina.
In più mi ha detto che quella che ha iniziato ad insultare sono stata io, quando la chat fa ben vedere che io non gli ho detto nulla oltre "l'hai fatto per fare il figo della situazione".
Il giorno dopo ho visto una nostra amica e le ho chiesto "Dario ha preso il biglietto anche per te?" (sperando di no) e lei ha affermato ciò che non volevo accadesse. Le ho detto un "divertiti" molto sarcastico e lei naturalmente da codarda è andata a riferire.
Ora lui pensa bene che a me roda il fegato perché non abbia preso a me il biglietto.
Mi ha fatto incazzare così tanto e siccome ha detto che lo infastidivo, l'ho minacciato di toglierlo dagli amici di Facebook (cosa che non avrei mai fatto perchè non ho due anni).
E cosa ha fatto quello che mi ha dato della bambina? Mi ha eliminato lui.
Da ridere per non piangere.

Ma la cosa che mi ha dato davvero fastidio è stata la sua ultima affermazione.

"TU GETTI VELENO SULLE PERSONE, PER QUESTO TI ODIANO TUTTI".

Una frase che inizialmente non mi ha toccato per nulla.
Ma si sa che le ferite profonde fanno male solo dopo un po' di tempo.
So bene a cosa si riferiva.
Ed è da ciò che ho avuto conferma del mio cambiamento sul quale stavo già riflettendo da giorni.
Diciamo che oltre ad essere iniziato per ciò che ho passato è stato influenzato dalla lettura.
Ho iniziato le Cronache del Mondo Emerso. Quella saga mi sta davvero facendo vivere qualcosa di parallelo, come faceva Fallen ai tempi delle medie.
Non voglio che prenda posto come la lettura più bella che abbia mai fatto, ma sto rischiando davvero di renderla tale.
Nihal, la protagonista la sento molto più vicina a me di quanto lo sia Luce.
Forte, determinata e incredibilmente impassibile.
Mi ricorda la me del passato.
Quella che non parla di ciò che ha e se si sfoga lo fa un'unica volta e il più raramente possibile.
Se mi fossi trovata in un mondo come il suo, anche io avrei usato la spada per sfogarmi. Ne sono più che certa.
Quest'odio che ho dentro, lo so che posso tirarlo fuori solamente con la violenza, proprio come fa lei.
Ed è grazie a ciò che ho deciso di cambiare.
Voglio diventare la Nihal che anni fa ho deciso di seppellire.
Non so se sarà una scelta temporanea ma per ora è così.
E come lei per diventare una maga, ha dovuto passare una prova, l'ho fatto anche io per capire se dovessi accettare in me quest'idea o meno.
Ho letto il blog di Mike, senza stare a spiegare più che un discorso le uniche parole che continuavano ad essere vomitate dalla sua tastiera erano "Ruben, vita, futuro".
La prima cosa che ho fatto è stata prendere la chitarra e suonare la nostra canzone: "When it's time".
L'unica canzone che mi fa sempre piangere, in qualunque caso.

Ho iniziato a suonare costringendomi a non versare nemmeno una lacrima, a rimanere impassibile e soffocare il dolore all'interno.

Prova superata.

Per continuare il mio "allenamento" la farò ogni giorno finché rimarrò indifferente anche ai ricordi e alla musica.
Non avrò più bisogno di provare emozioni.
Il dolore deve stare nelle ferite di guerra, non in quelle dell'animo.

Detto ciò chiudo con la frase del libro che mi ha fatto scegliere questo nuovo capitolo di me stessa.

"Poi sono diventata impermeabile al loro odio, alla sofferenza, a tutto."

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