martedì 25 febbraio 2014

Stop this pain. Stop this panic. Stop this heart.

Basta. Basta. Basta. Basta. Basta.

Qualcuno mi ammazzi per pietà.
Vorrei essere un vaso di ceramica e cadere in mille pezzi senza aver più il problema di ricompormi.
Sta agli altri scegliere se rincollarmi o buttarmi via. Io non voglio fare più nulla.

Divorata dentro.
Distrutta, bruciata, demolita.
Non ho più niente.
Niente di bello a cui aggrapparmi, non questa volta.

Oggi ho creduto di morire.
L'attacco di panico più grande fra tutti quello di cui ho memoria.
Per colpa solo di un messaggio.


Solitamente quando nell'ultimo periodo mi venivano in classe bastava poggiare la testa sul banco, oppure usare la scusa dell'allacciarsi le scarpe per riprendermi.
Invece il tempo di leggere ciò che c'era scritto e mi sono alzata di colpo durante inglese dicendo alla prof che non stavo bene e che avevo bisogno di andare in bagno.
Tremavo e il cuore mi martellava.
La prof mi ha detto di chiederlo in inglese e per quanto ero in panico ho sbagliato 4 volte a formulare una cazzata di frase.

Sono corsa per il corridoio, ho sbattuto la porta e mi sono affacciata alla prima finestra aperta.
Ho provato a respirare più aria possibile, ma mi sentivo soffocare e tremavo troppo così mi sono accasciata sulle piastrelle.
Mi sono dovuta rialzare di colpo e chiudermi in un gabinetto, tempo di sentire dei passi.
Poi mi sono buttata di nuovo per terra e ho iniziato a singhiozzare.
Ho aspettato di calmarmi.
Il tempo di ritornare in classe, mi sono ritrovata gli sguardi di tutti ho riniziato a tremare, soprattutto quando la prof mi ha chiesto come stessi.
Anche durante l'ora di filosofia sono stata malissimo.
Il prof mi ha mandato nuovamente in bagno perché diceva che ero pallida e sembrava tremassi.
Lì ho incontrato il mio compagno di classe Niccolò. Mi ha chiesto cosa fosse successo, gli spiegato nella maniera più corta possibile, mi ha abbracciato e lì è successo: ho pianto.
Per pochissimo, il tempo di qualche singhiozzo ma non ce la facevo più a resistere.
O svenivo all'istante o piangevo.


Mi sono ripresa nelle ultime ore.
Menomale che siamo riusciti a far rimandare il compito di matematica, altrimenti sarebbe andata molto ma molo male.

Ora sta ritornando tutto, per colpa di quei coglioni di ask.
Mi vanno bene gli insulti, alla fine è la verità. Ma perché devono sempre mettere di mezzo lui?
E soprattutto perché oggi? Dopo quello che è successo a causa sua.


Pensavo sarei stata tranquilla mesi e mesi ignorando la sua esistenza e quella della sua platonica storia d'amore. Invece no.



Messaggio da: Mike.
25/02/2014   10:29

"...you always be my sweet sixteen..."


Cosa ho fatto per meritarmi una tortura simile?






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