sabato 30 novembre 2013

Waterfall.

Domani sono sicura che non sarà per nulla la giornata che speravo, che desideravo.
Nulla andrà bene.
Spero almeno di far sorridere Stefania..che sta soffrendo così tanto da spezzarmi il cuore.


Io mi sento completamente a disagio in questa esistenza.
Vivo nella mia camera, come protetta dalle stesse quattro mura contro la vita stessa, che cerca in tutti i modi di darmi un motivo per muovermi, noioso o interessante che sia.
Io invece vorrei stare nel mio Wonderland, dove tutte le cose sono belle e dove il mio sorriso è quello vero, quello che mi far venire male alle guance da quanto è grande.

Vedere declinare anche l'amore degli altri è davvero qualcosa di terribile.
Negli ultimi giorni, oltre a Stefi, mi hanno scritto un sacco di persone parlando delle loro relazioni rotte, distrutte, bloccate...La maggior parte iniziate da nemmeno due giorni.
L'amore piano piano scompare, nessuno sa davvero cosa sia.

Una ragazza di Bergamo mi ha scritto.
Ho scoperto che la nostra situazione è davvero simile, solo l'epilogo è diverso, ovvero che lei e il suo ex si detestano, ma lei continua ad amarlo.
Mi ha detto che le fa male vedere io e Mike che ci scriviamo ancora.
Penso che non mi cambierebbe allontanarmi ancora un po' da lui, magari dai social, per fare star meglio lei.

Ho riflettuto un po'.
Tanto io sto male in tutti i casi, giusto?
Michael sta bene, che io mi faccia sentire o meno.
Quindi sparendo un po' da lui, io starei comunque male, ma almeno una al posto di avere due persone che non stanno bene, ce ne è solo una.


Ormai non me ne frega più un cazzo.
La luce è debole, ma c'è sempre.
L'ombra invece ingoia tutto intorno a me.
Mi piace stare nel buio più totale, da lì vedo illuminarsi la mia anima.
Lo giuro.
La vedo, riesco.
Sembro pazza...forse lo sono...ma io ce la faccio.
La notte riesco a vedere, vicino al cuore, una piccola luce che trapassa la pelle, come se io fossi trasparente, e cerca di brillare come un'unica stella in un cielo scuro infinito.


Chissà se questa stella morirà o ce la farà.
Io non so come prendermene cura.
So solo proteggerla, come il lume di quella candela tanto famosa, che proteggo dalla tempesta.


Sono ancora su quel binario, ma ora non sto più correndo e cadendo.
Vado più piano per stare attenta a dove metto i piedi.
Chissà se riuscirò mai a recuperare il mio treno.
Chissà..



Nessun commento:

Posta un commento