lunedì 7 ottobre 2013

Barbara.

Un'ora e sono riuscita a calmarmi.
Devo tutto a Barbara.
Mi ha chiamato e ho sentito subito affetto.
Non volevo niente comprensioni e cose simili, solo qualcuno che mi trasmettesse tranquillità.
E lei è stata come un angelo e io mi sono subito sentita voluta bene.


Ora che posso scrivere senza piangere voglio capire cosa mi è successo.

Sto male per i miei, sto male per le pressioni scolastiche, sto male perchè non mi sento abbastanza, sto male perchè da stupida mi sono addossata tutti i problemi degli altri, sto male perchè ho deciso di chiudere l'amicizia con Umberto, sto male perchè non vedo Camilla da un po', sto male perchè mi manca Michael e lo sento sempre più lontano..

Finalmente ho capito come sto.
Non bene, ma almeno non sono nel dubbio del mio stato.
Questo sfogo mi ha portato ad un sacco di conclusioni e di risposte delle quali avevo bisogno e magari conoscevo, ma facevo fatica ad ammettere.
Lo sfogo che ho avuto è stato troppo malato e confesso di aver avuto paura di me stessa.
Ho anche cercato di rompermi una mano tirando cazzotti al muro.
Non mi capitava dalla seconda media e con l'inizio del liceo quei ricordi dovevano essere morti e sepolti.
Accumulando tutto questo stress però la bomba ad orologeria che avevo dentro è scoppiata e le lacrime non sono servite.
Fortunatamente la mia consapevolezza a fatto sì di procurarmi del dolore, ma ad un certo limite. Non sarei andata mai oltre oggi e perciò, per non poter peggiorare la prossima volta, ho deciso che praticherò almeno per un quarto d'ora al giorno, meditazione o qualcosa di simile, in modo da annientare le mie preoccupazioni e il mio male interiore.



Quindi, quando leggerai questo post voglio che tu, Barbara, sappia quanto mi hai aiutato e quanto io, con il cuore in mano, ti ringrazi.
Ti chiedo ancora scusa per averti fatto preoccupare e per l'imbarazzo dovuto alla telefonata.
Sei davvero un angelo. Grazie.

1 commento:

  1. Mi sono commossa leggendo questo post. Mi sono resa conto che esistono ancora persone che apprezzano i piccoli gesti e che io sia riuscita a far sentire il mio affetto a qualcuno, a te. Perché, diciamocelo, non ho fatto nulla di speciale, ti ho solo chiamata. Sono felice che ti abbia un po' tranquillizzata, ma ricorda che la vera forza per reagire l'hai trovata dentro di te. E' così per chiunque. Si può avere tutto il sostegno del mondo, ma la voglia di stare bene deve partire da noi.
    E' importante che tu abbia capito cosa ti ha fatto stare male. Piano piano riuscirai a superare ogni cosa. Anche perché ricordalo, non sei sola.
    Io sono qua al tuo fianco, e non sai cosa darei per poterti abbracciare stretta e dirti che andrà tutto bene.

    Ti voglio bene Ale. Tanto.

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