lunedì 10 marzo 2014

Wonderland.

Basta chiudere gli occhi.

Se chiudo gli occhi non ci sono più.

Posso usare la porta di un albero, come Alice, o uno specchio oppure apparire dalla superficie dell'acqua senza che nemmeno una goccia mi bagni, oppure ancora sbocciare da un fiore.

Posso essere minuscola come una formica appena lo voglio o così gigante da superare gli alberi più grandi e toccare le stelle.

Posso fare ciò che voglio, rotolarmi in un prato o stare sdraiata su un ramo altissimo senza la benché minima paura di cadere.
Eh sì.. Perché anche se perdessi l'equilibrio non ruzzolerei giù a terra ma planerei piano piano.

Posso avere mille lucine attaccate alle foglie che illuminano la notte più buia che esista o posso avere le bolle di sapone che fluttuano  e che se si scontrano con qualcosa non scoppiano, cambiano semplicemente direzione.

E poi posso andarci quando mi pare.
Quando voglio scappare da tutto o solo anche per riposare un attimo la vista.
Quando sono triste e voglio piangere in pace, senza che qualcuno mi veda e provi pena.
Quando sono arrabbiata e desidero solo distruggere tutto intorno a me, tanto se strappo l'erba oppure rompo qualche ramo, tutto magicamente si ricostruisce e diventa più meraviglioso di prima. E più falso.

Perché in fondo basta chiudere gli occhi.
Ma quando li riapro, la merda che c'era fuori è rimasta lì ad aspettarmi.

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