venerdì 14 marzo 2014

Spring.

Il cielo inizia a diventare più azzurro.
Il giallo della forsizia, i rami dei ciliegi abbozzati di quel bianco rosato.
Le margherite e i piccoli non ti scordar di me a punteggiare l'erba che riprende colore.
E gli uccellini che si fanno sentire di più.
E il vento fresco.

Oggi ero già in canottiera al ritorno da scuola.

La primavera.

Il 21 marzo è solo una data, la vera primavera è arrivata adesso.
Lo riesco a percepire.

E' passato l'invern.
Non ho mai sofferto il freddo, ma questa è stata la prima volta.
L'inverno dentro di me era cento volte più gelido rispetto a quello fuori.
La bufera era nell'anima.
Il ghiaccio a ricoprire il cuore.

Avevamo detto che con la primavera sarebbe cambiato tutto. Ricordi Ste?
Io non volevo ascoltarti, ma tu mi avevi assicurato che ci sarebbe stata la nostra rinascita, che ci sarebbero stati nuovi fiori, magari più belli di quelli che passavamo a contemplare prima.
Io ti avevo risposto che non avrei desiderato altri fiori, se non quelli che preferivo.
Ero e sono convinta che anche se mi mostravi il tuo disaccordo in ciò che dicevo, anche tu la pensavi alla stessa maniera.

Ma ora che i germogli stanno sbocciando, che il ghiaccio si scioglie al tepore del primo sole...
Dimmi...
Tu la senti la nostra primavera?
Spero con tutto il cuore, che i germogli che tanto aspettavi stiano dando alla nascita i petali più belli e colorati.
In quanto a me...penso che il freddo sia stato così aggressivo da averli uccisi.
Il mio albero è rimasto spoglio. Imponente e stabile, ma spoglio.
Osserverò il passaggio di questa stagione in cui tanto ho riposto fiducia, in silenzio.
Non avrò nulla da cogliere.
Aspetterò l'estate, il sole che brucia e i frutti più dolci.
Aspetterò l'autunno che tanto amo e guarderò tutto intorno a me morire di nuovo.
Sperando solamente che dopo il nuovo solitario e gelido inverno, ci sia la possibilità anche per me di rinascere di nuovo.
Devo solo tener duro.
Fra i rami spogli.






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