lunedì 27 gennaio 2014

Thank you pain.

Avrei dovuto scrivere un'oretta fa...

Stanotte mi sono svegliata alle 4 e non sono più riuscita ad addormentarmi.
Ho avuto per tutto il giorno un dolore tremendo all'osso sacro e mi fa ancora malissimo.

Nonostante tutto sono uscita al giapponese con Camilla.
Mi mancava tanto la sua compagnia...
Però ultimamente la vedo un po' assente con l'attenzione.
Nonostante ciò abbiamo scherzato e l'ho aggiornata su tutto.
Le ho detto davvero tutto e, non so perché, quel senso di liberazione dopo aver confessato ciò che mi succede non è apparso.
Mi sono sentita lo stesso il solito peso.
Inoltre, è da ieri, che ho delle botte intense di emicrania. Con Dave ho cercato di non pensarci, ma dal ritorno in treno sono aumentate.

Però non è di questo che voglio parlare.

Sono stata a trovare mio zio, in ospedale.
Sì..sta un po' meglio ma tutto questo casino non ci voleva.
In più l'ironia e i dispetti di mio padre, contando anche tutto il dolore fisico che avevo addosso, mi hanno fatto irritare in una maniera assurda.

Arrivata a casa, sono andata in bagno e sono scoppiata in lacrime.

Un altro fottuto attacco.

Ora non tengo nemmeno il più il conto o non me li segno. Sento che siano diventati parte di me e la cosa mi dà ribrezzo.
Sono stata malissimo.
Ho pianto guardandomi allo specchio.
Mi sono sentita brutta, orrenda, persino grassa.
I due chili che avevo perso, sono ritornati così dal nulla, nonostante abbia ripreso a non cenare.
Sono un vero schifo.
E ho pianto.
Per poco e cercando di fare meno rumore possibile.
Ho pensato a quanta depressione c'è nella mia vita.
Alla mia famiglia che oltre ad avere i soliti problemi economici ora ha anche le preoccupazioni di mio zio.
Mamma e nonna che piangono. Pure mio padre che si commuove e che non avevo mai visto in un atteggiamento del genere.

E poi ci sono io. La più egoista.
Quella che non riesce mai a piangere davanti agli altri.
Quella che ormai è definita 'cuore di ghiaccio'.

Se tutti davvero sapessero come soffro e quanto sto male, per tutto quello che succede. Non solo a me, ma soprattutto agli altri.

La storia di Dave mi devasta.
Sono preoccupata come non so cosa. Per lui, per la sua salute, per il suo sorriso splendido e i suoi occhi che ogni volta perdono luce.
Cerco in tutti i modi di spronarlo, di dargli speranza, di aiutarlo.
Ma più lo faccio più mi sento inutile e insignificante.
Vorrei far capire a Stefania che è cambiato davvero e che se lei decidesse di riallacciare e con calma riprovare a frequentarsi, lui non si comporterebbe più come in passato.
Vorrei vedere almeno loro felici.
Vorrei vederli insieme.
Nel nostro parco, lì a Bergamo.
D'estate.
Mentre si lanciano l'acqua dalle bottiglie di birra usate.
Mentre fotografo il loro amore.

Cosa posso fare per vederli di nuovo insieme?
Devo procurarmi qualcosa e andare in ospedale per farli rincontrare?
Ho pensato anche a questo , sì...
Una specie di flash dove mi ritrovo in un letto e loro che mi vengono a trovare, mano per la mano.


Perché Mike non appare mai...?
L'unica cosa in cui è nitido sono gli incubi che mi tormentano ogni notte.
Pezzi di quel 13 ottobre che mi uccidono da quando prendo sonno dopo quella data.
I suoi comportamenti inspiegabili. Senza senso.

"Spero di vederti presto".
Poi mi faccio vedere a Bergamo e tu sei il codardo che non scende dalla macchina per la mia presenza.
La nausea.
La rabbia.
L'odio.
E poi quella fottuta tristezza.
Perché io avrei dato la vita solo per rivederti...
E' passato ormai quasi un mese dall'ultimo nostro incontro.
E io sono totalmente distrutta.

E come al solito penso di sentirmi meglio aiutando gli altri, almeno non ho la scusa di ricevere il solito 'come stai?'.
Ma non riesco nemmeno in quello.
Non riesco in nulla.
Sono una totale catastrofe.
Un disastro orrendo che cammina.

Anzi...

Non sono proprio nulla.




1 commento:

  1. Non è vero che se non riesci a piangere di fronte agli altri, anche in momenti delicati come questi, allora sei egoista. Sei semplicemente stanca di tutto, hai esaurito le tue lacrime e non ti rimane che tenere dentro il tuo dolore.
    Quando è morta mia nonna, la mia seconda mamma, non ho versato una lacrima fino al giorno del funerale. Io, che di solito piango anche per delle cazzate. E mia mamma mi ha dato della "schifosa insensibile", mentre in realtà stavo morendo dentro.

    Tu adesso hai mille pensieri per la testa. Devi cercare di fare ordine e affrontare un problema alla volta. So che puoi farcela, puoi anche contare su alcune persone, lo sai.
    Non sei sola.
    Ti stringo forte. <3

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