sabato 18 gennaio 2014

Death.

Non sai nulla di cosa sto passando.

Non lo sai e non puoi nemmeno lontanamente immaginarlo.

Non sai cosa significa alzarsi la mattina con la voglia di non muoversi dalle coperte per stare tutto il giorno a tentare di sognare qualcosa che non si avvererà mai.

Non lo sai cosa significa cercare di far sorridere tutti i tuoi amici e consolare chi sta male mentre tu stai decisamente peggio.

Non sai cosa significa avere la voglia di spaccare tutto, di distruggere ogni cosa che hai intorno sperando di sentirti meglio.

Non sai cosa significa divertirsi a schiacciarsi le ferite e aspettare che esca più sangue possibile.

Non lo sai cosa significa addormentarsi sperando di dormire per sempre.

Tutte quelle volte che mi sono ritrovata con il taglierino in mano aspettando il coraggio di squarciarmi un polso.

Tutte quelle volte seduta sul davanzale, dove prima salivo per sentirmi più vicina alle stelle ora per provare ad avere la forza di darmi una spinta verso il basso.

Tutte quelle volte in cui speravo che un attacco di panico fermasse il mio cuore definitivamente.

Tu non lo sai.

Non sai niente.

Tu stai male, ma non raggiungi un briciolo del dolore che provo io.

Non dico a nessuno i cazzi tuoi, se è proprio questo che ti preoccupa, tranquillo. Perché di quanto tu ti senta male dopo quella canna sbagliata o perché ti manca il tuo fidanzatino non me ne frega proprio niente.

O forse sì, me ne frega, ma solo se mi trovassi in una posizione diversa da questa.

Avere tante persone intorno e sentirsi completamente soli.

Vivere, mentre dentro si è completamente morti.

E in tutta questa merda non avere il coraggio di chiuderla definitivamente.



Se non fosse per la storia della mia nascita, mi sarei fatta fuori quel 13 ottobre.

Non avrei risposto alla chiamata di Stefania e mi sarei fatta frantumare le ossa sul binario 16 mentre arrivava il treno per Lecco.







1 commento:

  1. Nessuno è realmente in grado di comprendere il dolore degli altri. Ognuno è coinvolto nella propria sfera emotiva e basta, non riusciamo a quantificare il male che portano dentro di sé gli altri.
    Mi dispiace da morire che tu stia ancora soffrendo così tanto, ma di molto positivo c'è che finalmente stai reagendo nei suoi confronti. E' un passo in più.
    Stringi i denti, cerca di riprenderti almeno tu, sei forte.
    Ti mando un abbraccio stretto stretto. <3

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