Volevo raccontare dell'esperienza di ieri.
All'ospedale Buzzi, dove mia madre lavora, Giovanni Allevi ha fatto un piccolo concerto per i bambini lì ricoverati.
Oltre al dire che è un pianista strepitoso, il migliore fra quelli contemporanei, a mio parere, è un uomo di una timidezza e genuinità immensa.
Mette cuore ed emozione sia nelle note che nelle sue parole, ma è proprio con il pianoforte che riesce a parlare davvero.
Qualche minuto dopo esserci sedute, si mise davanti a noi una mamma con questa meravigliosa bambina.
Purtroppo penso avesse un tumore che le prendeva tutto il polmone destro fino alla schiena.
Mia madre appena la vide, non riuscì a trattenere le lacrime.
Io continuai ad osservarla, chiedendomi se fosse giusto che un mostro di malattia dovesse togliere gioia e vivacità ad una bimba che non aveva nemmeno un paio d'anni.
Ma mi sbagliai.
Qualche momento dopo, la piccina iniziò ad osservarmi e poi a zompettare verso di me, sorridendo.
Nel mentre Giovanni stava suonando uno dei suoi ultimi pezzi "My family" dedicato all'amore per la famiglia.
Quasi mi commossi, per l'atmosfera che riuscì a creare.
Non c'è cosa più pura di un sorriso di un bambino e delle note di un pianoforte.
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