mercoledì 22 ottobre 2014

Suicide season

Non capiscono nulla.
Non ha senso parlare della ragazza che si è tolta la vita.
Ci sono argomenti che ognuni ingloba in maniera propria.
Non esiste un pensiero generale.
E soprattutto nessuno riesce a capire se non ha mai vissuto da vicino la cosa, o sulla stessa pelle.
Mi sono sentita male per tutto il tempo della discussione, sentivo una morsa, faticavo a respirare e, nonostante Ele mi strigesse la mano, non riuscivo a calmarmi.
Tutte quelle parole, parole estranee che collegavano a ricordi.
"Una persona si suicida perché non ha più speranze, non vede più nulla davanti a sé."
Anche io sono intervenuta, parecchie volte. Ma la voce mi tremava e avevo paura che qualcuno potesse leggermi dentro.
In pochi sanno quello che mi è successo.
In pochissimi sanno cosa ho cercato di fare.
E ancora meno sanno la speranza che mi ha fatto sentire quel briciolo viva, benché qualcuno cercasse di darmi aiuto.
Quando accettai di andare dallo psicologo sotto consiglio di Ale e Ele, lo feci per farle stare tranquille, ma smisi subito.
Io non so parlare di quelle cose, ancora adesso.
Per questo ho avuto paura dei miei stessi scatti e dei miei stessi frammenti di memoria.
Poi si sono trasformati le ore dopo in stress, incazzatura e competizione.

Ho anche fatto un'affermazione sui matrimoni gay che ha infuriato Ele. Che cogliona. Ma alla fine ognuno ha le sue opinioni.
Lei è comunque stata dolce per tutto il giorno e ho anche scoperto che tiene una nostra foto come sfondo di Whatsy. Boh è carino come gesto..ma deve ricordarsi la sua posizione.

Per il resto fra un po' mi vestirò e andrò a giocare a biliardo per affievolire la tensione e rilassarmi dalle tre ore di tavola fatta questo pomeriggio.
Bye.

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