mercoledì 15 ottobre 2014

And pain is just a simple compromise.

Vorrei addormentarmi per svegliarmi tra trent'anni.
Non sto per niente bene.
Ho passato una giornataccia a scuola per colpa dell'emicrania.
Ho troppo stress addosso, stress e stanchezza che mi fanno perdere il controllo..fino a piangere.
E odio che alle prof non vada giù un semplice "scusi non sto bene".
No, devono farmi un sacco di domande, fino a farmi piangere dall'esasperazione.
Piuttosto che dire la verità, faccio la figuraccia di abbassarmi al livello delle lacrime.
Sono sfinita.

In più ora sorge il problema di Eleonora.
So che sta male e so di essere molto brava a far finta di non capire per lasciarle il tempo necessario con il quale aprirsi in maniera davvero diretta.
Dice che da un mese a questa parte è confusa per una scelta che deve fare; che prenderla significherebbe rovinare alcuni rapporti per lei importanti e non farlo continuerebbe solo a farla confondere e metterle ansia.
Tremava e non si staccava da me.
Forse ho capito cosa sia questa scelta e io ci sono totalmente dentro.

Eh no.
Non doveva capitare ora, non in questa confusione che ho nella testa, dove le parole giuste sono le ultime ad arrivare in questi casi.
Io mi sono avvicinata a lei perché so che ha bisogno di supporto, sempre,in alcuni periodi.
Lo faccio perché provo per lei un bene immenso.
Ma non voglio che nemmeno si infatui un minimo di ciò che sono io.
Nessuno deve provare per me qualcosa che vada oltre il semplice affetto.

Sono confusa e ho paura.

Fra mi ha visto piangere e ha promesso che non l'avrebbe detto a nessuno, anche se tutti alla fine se ne saranno accorti.
Le ho detto una cosa che mai avrei immaginato di ammettere.
Ho provato terrore a sentirmi pronunciare quelle parole.
Ma è stata solo la verità e io avevo bisogno di buttarla fuori.
Però, appena ci ragiono un po' su, capisco che quella che io chiamo verità, è un semplice ricordo, troppo sfumato che, forse, io stessa ho trasformato in una favola che in realtà non esiste.

Non si può che io abbia crolli di morale, io devo farmi vedere forte con le mie amiche, così loro possono affidarsi completamente a me.
Sono le mie bimbe, come dico sogni volta, e devo proteggerle da chi cerca di far loro del male.
Peccato però che delle volte dimentico di proteggere me stessa e anche per la più piccola cazzata sto di merda.

Ma sto cambiando di nuovo, lo percepisco.
Anzi non è un cambiamento.
E' un continuo altalenare tra l'essere molto sensibile e il totalmente indifferente.
Quando poi mi ritrovo a non provar nulla, mi sento un guscio vuoto e capisco di non poter donare nulla a nessuno perché io stessa non sono nulla.

Spingo in profondità le emozioni e le faccio uscire per poche scuse.
Poi mi riprometto di non farlo più, perché è per colpa di questo che io mi sono ritrovata a soffrire per così tanto tempo.
L'approfittarsi delle persone.

Non voglio ritrovarmi di nuovo ad aggrapparmi a ricordi che per me erano bellissimi e per l'altra persona, delle complete prese in giro.
Per questo ho deciso di diventare ciò che sono ora.
Ho deciso di sotterrare in malo modo i miei sentimenti, aspettando di avere il coraggio di diseppellirli totalmente.
Ho deciso di far trasparire solo impegno per la scuola e la forza per sorreggere le persone a cui voglio bene.

Ho chiesto a Francesca se questa nuova me fa così tanto schifo agli altri.
Lei mi ha risposto che è tutto il contrario, ma che le corazze dopo un po' pesano.

Forse ha ragione.
Quello che chiedo è solo di sparire un attimo.
Per riposare.
Per capire cosa fare di me stessa e per sapere se finalmente potrò sentirmi vera come quella frase che ho confessato.

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