I cambiamenti non hanno mai fatto male.
Sta per finire un altro anno che è stato pieno e vuoto al tempo stesso.
Ci si sente vuoti proprio quando si è troppo pieni.
Pieni di paure, di preoccupazioni, di rabbia, di tristezza, di rancore, di amore.
Ho capito molte cose, fin troppe.
Sono andata contro a molte altre sapendo che fossero giuste.
Sono cresciuta.
Sono caduta.
Mi sono rialzata, sempre.
E non posso non ammettere che delle volte avrei preferito accasciarmi al suolo aspettando che qualcuno mi tirasse su, ma non è mai successo.
Perché a cosa serve farsi tirar su da qualcuno quando le proprie ali, in qualunque caso, non funzionano?
A nulla, ecco.
Quindi diciamo che quest'anno è stato solo la rampa, da dover prendere la rincorsa e lanciarsi.
Senza nessuna certezza di volo o di caduta.
Ma, come penso, se non si rischia non si va da nessuna parte.
Sono cambiata.
Forse non come volevo io, in parte, ma mi sta bene così.
Perciò ho deciso di cambiare anche questo blog e riprendere a scrivere.
Perché quando si tratta di sentimenti e quando si tratta di me, è giusto allenarsi a parlarne un po', altrimenti mai nessuno mi capirebbe.
Forse ho un modo troppo strano di trasmettere le emozioni, ma delle volte lo preferisco, perché è mio, è unico e sarebbe bello sperare che qualcuno lo intenda senza troppe (appunto) parole.
Ma va bene così.
C'è una luce che non si spegne mai.
E quando scriverò, piangerò, sorriderò, mi sentirò troppo piena o, falsamente, troppo vuota, leggerò questo titolo e cercherò in me quella luce, per non affogare nelle profondità buie da dove, ormai, da tempo, ho lasciato un mucchio di ricordi.
Ma, semmai, nuoterò in quell'abisso senza avere paura.
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